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  1. Skyrim Sviluppastore Bethesda Game Studios Pubblicazione Bethesda Softworks Ideazione Todd Howard(Direttore) Jeremy Soule (Compositore) Data di pubblicazione Novembre 2011 Genere Action RPG Modalità di gioco Giocatore singolo Piattaforma Microsoft Windows (Xp, Vista, 7 - 32/64Bit), Xbox 360, PlayStation 3 Motore grafico Creation Engine Motore fisico Havok Supporto Supporto 1 DVD-ROM (PC), 1 DVD-ROM (XBOX 360), 1 Blu-ray Disc (PS3) Requisiti di sistema CPU Intel o AMD Dual core 2.0 GHz, RAM 2 GB, Scheda video e audio DirectX 9.0c 512 MB, HD 6 GB, Steam per attivazione Periferiche Gamepad, Mouse, Tastiera, Sixaxis o DualShock 3 Sito Ufficiale Elderscrolls Non voglio fare paragoni con Oblivion, un nuovo gioco è fine a se stesso anche se, nel bene e nel male, è figlio di una presunta continuazione narrativa o pone le sue fondamenta sui suoi capitoli precedenti ma è proprio la discontinuità e la ricerca delle nuove idee che cambia il Mondo e per questo dico solo, ben vengano le novità a costo di stravolgere alcune “fondamentali” dei capitoli precedenti. Le comparazioni tipo forgiatura, armi, armature ecc … le farò asetticamente alla fine dell’avventura, dopo aver gustato l’esperienza come vi dicevo “sulla pelle” senza preconcetti ne pregiudizi con Oblivion, ma assaporando il tutto come appunto se Oblivion non fosse mai esistito. Dunque la saga The Elder Scrool e Skirim è l’ultima della serie. L’abbiamo aspettata per anni e anni … l’11/11/11 eravamo tutti pronti ai nastri di partenza per la registrazione on-line dell’epico gioco tramite Steam; ATTIVATO il tutto incominciò … e il carro con il protagonista prigioniero procedeva lentamente verso Helghen, verso l’incognita, verso dove, verso cosa? Inizia l’avventura di Mirko III “Nel lento procedere verso Helghen su quel carro maledetto eravamo in quattro o cinque non ricordo bene, tutti prigionieri degli Imperiali … non ricordo perché fossi li e ne il perché, forse una sbornia in una locanda mi aveva fatto fare di tutto e nello stesso tempo dimenticare tutto … ma ero li … in catene con le mani dietro la schiena e prigioniero fra banditi e assassini e un certo Ulrich Manto della Tempesta Capo di un gruppo o fazione a me sconosciuta … ascoltavo si e no i commenti dei miei compagni di viaggio e mi guardavo intorno consolando l’anima nella visione delle bellezze della natura, nei suoni emessi degli uccelli, nel sentire la brezza nei capelli … Arrivammo al capolinea, Helghen, si avvicinarono al carro due Ufficiali dell’Impero, una donna e un uomo fino ad allora a me sconosciuti, a posteriori poi costoro malediranno quel giorno di avermi incontrato perché la mia vendetta fu poi implacabile. Ad uno ad uno ci chiamarono per nome elencando i vari crimini e ci fecero scendere, meno che uno che tentò la fuga ma fu prontamente trafitto da una freccia e li, sul posto, morì, poi venne il mio turno ma con gran sorpresa dell’ufficiale Imperiale il mio nome non compariva nei documenti? L’arroganza e il Potere non ebbe limiti nei miei confronti e mi misero comunque in lista, senza sapere né il perché e né per cosa io fossi li, degno solo di essere giustiziato a prescindere, con il taglio della testa sul ceppo, come il più schifoso e volgare degli assassini o banditi. Echeggiavano però nell’aria della valle degli strani urli inquietanti mai sentiti, ma erano di certo di una qualche bestia a me ignota ma anche dalle espressioni sul viso dei presenti si palpava l’apprensione di qualcosa di ignoto, strano e funesto che si stava avvicinando… “facciamola finita”, urlò uno dei miei compagni condannati e non so se per coraggio o per stoltezza si propose davanti al ceppo, l’Ufficiale donna lo prese in parola lo fece inginocchiare e con il piede sulla schiena lo spinse sul ceppo … il boia fece il resto con la sua mannaia e la sua testa cadde nel cesto in un rivolo di sangue. Ero atterrito e non capivo più niente ma e non so perché fui chiamato o spinto ma era giunto già il mio turno … mi inginocchiai poi fui spinto e la mia testa toccò il ceppo … vidi il boia alzare la mannaia … ma sentii un urlo lacerante seguito da un pesante tonfo e vidi in prospettiva dietro al boia un DRAGO immenso che si era appena posato sulla torre dietro e sopra di noi … nel medesimo istante il Drago rigridò sputando fuoco su di noi e ci fu il fuggi fuggi generale, me compreso pur avendo le mani legate … quel Drago mi salvò la vita. La Fine dell’inzio… (N.D.A. questa parte del prologo è obbligatoria da questo punto in poi l’avventura è praticamente “libera” e si può fare ciò che si vuole) Nel marasma generale mi rifugiai in una torre li vicino un uomo mi si avvicinò e mi disse di seguirlo e così feci, tanto a quel punto tutto quello che sarebbe potuto succedere di sicuro sarebbe stato certamente migliore al posto del mia testa sul ceppo, facemmo un percorso tortuoso fra le rovine incendiate e mentre tutto intorno infuriava la battaglia contro il Drago… alla fine della corsa mi portò dentro la Fortezza e li finalmente mi liberò i polsi, incominciai con affanno a cercare per le sale qualsiasi cosa mi venisse bene per attrezzarmi. Trovai una spada e qualche indumento protettivo che chiamare “corazza” sarebbe stato un eufemismo, dopodiché l’uomo mi disse di seguirlo giù per le segrete della fortezza, li ingaggiammo una scaramuccia con alcune guardie e avemmo la meglio, quindi mi attrezzai ulteriormente prelevando dai cadaveri altre armi e mi misi l’abbigliamento completo da Imperiale. Si sentiva chiaramente in lontananza che sopra le nostre teste la battaglia contro il Drago era ancora in pieno svolgimento, continuai a seguire l’uomo ed entrammo in un cunicolo tortuoso che conduceva ad una caverna e anche li ci fu da combattere con alcune guardie e anche qualche schifosissimo ragno gigante. Finalmente uscimmo allo scoperto poco distante dalle mura della Fortezza di Helghen e Hadvar, così si chiamava il mio salvatore, mi disse che dovevamo correre velocemente verso Riverwood e che una volta li avrei dovuto cercare e parlare con suo Zio Alvor, ci incamminammo quindi a passo spedito per la strada ciottolata in direzione di Riverwood. Mentre correvamo in una semicurva Hadvar mi fece notare le tre “Pietre Guardiane” e mi disse che in giro per Skyrim se ne possono incontrare parecchie sparse qua e la. Mi avvicinai per guardarle meglio e su di ognuna c’era un disegno scolpito stilizzato, e rispettivamente, un Mago, un Ladro e un Guerriero e vidi che c’era la possibilità di attivarne almeno una, senza nessuna titubanza attivai la Pietra del Guerriero che più mi si addice per carattere. Poi continuammo la nostra corsa e correndo raccoglievo fiori e bacche che mi si paravano davanti sapevo che un giorno questa erbe mi sarebbero tornate utili, già vedevo in lontananza le case di Riverwood che sentii nell’aria echeggiare l’ululato di diversi Lupi, un brivido mi corse la schiena e in men che non si dica fummo assaliti da due belve nere … lottammo e vincemmo lo scontro con i Lupi e mi accorsi che potevo prelevarne le pelli e così feci, pensai che forse sarebbero potute servire in futuro. Riverwood Finalmente entrammo nella cittadina, non ricordo se ci salutammo con l’amico Hadvar ma a quel punto ci dividemmo, la paura e la ricerca di un rifugio sicuro era più forte di me e mi misi subito alla ricerca del famoso Zio Alvor … il paese, da subito capii che era molto piccolo e fu facile trovare la casa dello Zio Alvor, entrai e lo trovai a tavola con tutta la sua famiglia, fra presentazioni e convenevoli mi accomodai a tavola e incomincia a fare domande su Skyrim e su tutto quello che potevo chiedere loro, mi aprirono un “libro” di racconti e aneddoti su Skyrim e incominciai a capire alcune cose ma ancora capivo a livello fumoso e per certi versi a cose o fatti a me incomprensibili. Finito il colloquio Alvor mi invitò alla sua Forgia, lo seguii e li mi iniziò alla conoscenza dell’Arte, mi insegnò le basi dell’Arte e mi diede pure il “materiale” per poter creare armi e corazze, mi insegnò a fare le “pelli” e le “strisce di pelle”, mi fece forgiare un coltello di ferro e poi mi insegnò a migliorane la lama alla mola, mi insegnò pure a fare un elmo di pelle e poi a migliorarlo al banco da lavoro, capii le lezioni e ne feci tesoro per sempre fino a arrivare un giorno a migliorare l’Arte all’eccellenza. Poi a conclusione dell’addestramento Alvor mi chiese di andare a Witherun presso la Fortezza di Dragonsreach e di chiedere aiuto allo Jarl, il Re della città, per mandare immediatamente dei rinforzi a Riverwood vista la pericolosa presenza in zona del Drago. Ci salutammo e mi incamminai ma però prima di avviarmi per Witherun decisi di fare un giro per il paese, in fondo non conoscevo nulla di Skyrim e volevo capire e conoscere dove ero capitato, andai dietro la forgia oltrepassando un ponticello sul fiume e li trovai del legname e una accetta, la presi e incominciai a tagliare della legna che mi si accumulava nel mio bagaglio, visto il peso mi fermai e ritornai verso il centro del paese e trovai “l’Emporio di Riverwood” e vi entrai, li, senza saperlo, conobbi colei che poi sarebbe diventata mia Moglie Camilla Valerius, ma all’epoca fu solo uno sguardo furtivo e in un certo senso complice di quello che sarebbe poi diventata una vera unione. Mi avvicinai al banco e parlai con suo fratello Lucan Valerius e incominciai a vendere e comprare le merci ricavandone un bel gruzzolo di Septim … poi fra i vari scambi Lucan mi disse che dei ladri gli avevano rubato un certo “artiglio”, un manufatto antico cimelio di famiglia ??? risposi che me ne sarei interessato e presi in consegna la missione, ma per il momento avevo cose più importanti da fare, dovevo richiedere i rinforzi allo Jarl di Witherun. Uscii dall’Emporio e incominciai a correre verso Witherun … la strada ciottolata scorreva veloce sotto le mie falcate e intanto vedevo ai lati della strada la vita che continuava imperterrita, Cervi che pascolavano e scappavano al mio avvicinarsi, lucciole svolazzanti … e … e … anche … per i DIVINI … ancora LUPI … ingaggiai battaglia e in due giacquero davanti ai miei stivali, ne raccolsi le pelli e proseguii la corsa. Non feci molta strada, penso mezzo miglio appena, e quello che mi si parò davanti mi fece rabbrividire, un enorme Orso era li … li in mezzo alla strada e pareva che mi stesse aspettando !!! Partì subito all’attacco, con lo scudo e l’ascia cercai di parare l’attacco ma ad ogni mio fendente la bestia rispondeva con una sua zampata da 110 libbre con l’aggiunta dei suoi cinque artigli che a me parevano cinque coltelli di Ebano, cercai di resistere ma capii subito che era inutile, la potenza e la forza dell’Orso mi avrebbe soprafatto di li a poco, sentivo le forze affievolirsi e il battito del mio cuore pulsate come un tamburo nelle mie tempie. Mi voltai di scatto rinunciando al confronto, non so come si dice dalle vostre parti ma per rendere l’idea, da noi Elfi dei Boschi si dice, “mi stavo letteralmente cagando addosso” … corsi a rotta di collo verso il fiume li vicino, mentre sentivo che l’Orso da me ferito e più inferocito che mai mi inseguiva, sentivo dietro di me tremare il terreno tanto era vigoroso il suo galoppo, con un balzo mi tuffai nel fiume … subito sott’acqua i rumori della battaglia si spensero, sentivo solo il ribollire delle bolle dell’acqua increspata ma appena riemergevo risentivo i ruggiti della bestia e che quindi era ancora li vicino alla caccia della sua preda … io in questo caso. Presi la decisione che mi pareva la più sensata sul da farsi, nuotai con tutte le mie poche forze con la corrente del fiume prendendo velocità, non so se passarono uno o due minuti di nuotata e dopo aver sorpassato, non senza danni, due cascatelle mi fermai un attimo e stetti ad ascoltare … si, intorno tutto silenzio, avevo seminato l’Orso, ero salvo. Uscii dal fiume e mi guardai in giro e con mia enorme sorpresa, mentre riprendevo le forze, potevo vedere in distanza le guglie di Dragonsreach e quindi in basso la città di Witherun, pensai, da noi Elfi dei Boschi si dice, “non tutti i mali vengono per nuocere” e in fondo l’Orso mi aveva fatto risparmiare un sacco di strada … ma a che costo … uuufff … l’avevo scampata bella! Witherun
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