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  1. Era da un po' di tempo che tenevo Homesick nella lista dei desideri. Nonostante per l'ennesima volta non sia andato in grande sconto, ho voluto azzardare l'acquisto durante i saldi estivi. Questo titolo viene venduto come una avventura indie in soggettiva, ambientata in un edificio abbandonato: si dovrà risolvere enigmi e raccogliere prove per avanzare e poter conoscere la storia. Più di qualcuno lo ha paragonato ad un ottimo esponente del genere: The Vanishing of Ethan Carter, il quale, nonostante la intuitività, poteva vantare un ottimo gameplay a corredo dell'eccellente storia. Dalle prime impressioni si capisce che Homesick pecca un po' di meccaniche di gioco e che tecnicamente è piuttosto grossolano. Gli enigmi sono mal studiati, le soluzioni sono spesso poco intuitive, il design dei livelli non è particolarmente raffinato, come pure la grafica, mossa dall'Unreal Engine 3, e le (pochissime) animazioni appaiono piuttosto scarne e grossolane. Giusto qualche texture azzeccata, grazie anche agli shaders, salvano almeno qualcosina dell'apparenza. In ogni caso, ci troviamo in pieno giorno in una stanza di un edificio abbandonato e dovremo cominciare con l'uscire dalla stanza, raggiungendo il corridoio: alcune stanze sono chiuse e dobbiamo trovare il modo per aprirle, le altre, quelle aperte, sicuramente nascondono qualcosa che potrà esserci utile. Risolto il primo enigma, vivremmo una sorta di incubo con in mano un ascia che ci permetterà di aprirci strada. Subito dopo ci sveglieremo nuovamente di giorno, sempre che si tratti della "realtà". Tutto questo si ripete in forme leggermente diverse per circa 3h. Ho portato a termine questo noioso gioco un po' forzatamente: gli sviluppatori potevano benissimo limitarsi a creare un'esperienza simile a Dear Esther, dichiarando il titolo esplicitamente come un walking simulator. Sarebbe stato bene accetto da tutti gli appassionati del genere e pure io l'avrei "vissuto" volentieri, senza alcunchè da dire. E' chiaro che l'autore voleva trasmettere un messaggio, facendo leva sulla sensibilità del giocatore e sono certo che sotto questo aspetto, il gioco, abbia qualcosa da dare. Se ci si sforza, difatti, nel "decifrare" tutti i testi presenti nel gioco, c'è pure abbastanza da leggere. Purtroppo, la componente di ragionamento/interazione è implementata a dir poco in maniera oscena e giusto per poter millantare un qualche livello di sfida: il risultato è un macchinoso e patetico esempio di vorrei ma non posso. Banale a dir poco, a dispetto di tutte le persone che lo hanno incensato! Ad esempio, dovremo aprire le valvole di alcuni termosifoni per allagare un parquet: i radiatori sono tutti identici e fanno tutti lo stesso rumore. Di 6 di questi solo una valvola è realmente utile e non c'è nulla che la indichi. Una seconda vavola, anch'essa utile, sta assieme ad un'altra valvola (anch'esse indistinguibili) dentro ad una stanza. Andando a caso, in un primo tentativo, non sono riuscito a combinare alcunchè. Ho cercato qualche indizio su Steam ed ho scoperto di un bug risolvibile solamente ricominciando il gioco. Una volta ricominciato da zero, andando ancora una volta a casaccio, sono riuscito a superare la fase. Non dimenticate: per qualche strana ragione, il verso di apertura/chiusura delle valvole, nel gioco, funziona all'opposto rispetto a quello che succede nella realtà, secondo me nemmeno volutamente, bensì perchè non sono stati tanto a rifletterci. Anche questo può disorientare. Per concludere, paragonando questo gioco ad un giochino come Vernon's Legacy, Homesick ne esce con le ossa rotte pure per quanto riguarda l'atmosfera. Ed intendiamoci, Vernon's Legacy non è certo ne Amnesia ne SOMA. Attendetelo giusto in bundle, solo se resistete bene alla noia e se proprio non avete altro da fare. Questo abbozzo di gioco poco ispirato non vale un euro.
    1 punto
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