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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 05/09/2019 in tutte le aree

  1. Hedon è nato inizialmente come mod di Doom: ne sfrutta il motore in maniera sofisticata e nonostante i limiti tecnologici il risultato non manca di stupire. Doom, oltre ad essere stato forse il primo sparatutto in soggettiva ad aver avuto un successo interplanetario, è stato sviluppato di modo che chiunque potesse riuscire a creare le proprie mappe. Questo ha fatto si che dagli anni '90, gli appassionati abbiano formato una larga comunità di scambio. Grazie a questo e grazie al fatto che id ha sempre rilasciato il codice sorgente dei propri motori, a qualche anno di distanza dall'obsolescenza, negli anni abbiamo potuto anche avere delle valide total conversion: giochi totalmente indipendenti da Doom se non per il motore grafico. La storia racconta di un'orchessa che deve salvare la sua gente da un'ondata di demoni. A differenza di Doom, in maniera simile rispetto a Strife (Quest for Sigil, ndr) interagendo con i documenti e con qualche personaggio non giocante, si può approfondire parecchio del contesto di gioco, facendo in modo che la trama non sia un freddo pretesto. Il level design è finalmente quello di una volta: raro ormai trovarsi in livelli tanto articolati e ben ragionati! Il titolo inoltre è molto vario sia per la caratterizzazione dei nemici che per quella delle armi. Ci si troverà spesso in una sorta di bullet hell dove dovremo schivare proiettili, magie e dovremo rispondere a tono in un tripudio di colori e luci a colpi di ascia, sparachiodi o tridenti elettrici. Oltre al combattimento, il gioco offre alcuni enigmi garantiti dall'interattività di molti elementi, alcune sezioni platform ed in alcuni casi una graditissima perlustrazione dello scenario. L'alternanza di queste situazioni garantisce che il gioco non diventi mai noioso per la complessiva durata di circa 11h. Per quanto riguarda le componenti artistiche, il gioco risulta semplice con sprite 2D ma piacevoli e curati, inoltre alcuni brani musicali è stato scelto Alexander Brandon, autore di alcune ost tra le quali Jazz Jackrabbit, Unreal e Deus Ex. Hedon ha convinto totalmente e merita davvero tantissimo. Credo che sia il caso di seguire i prossimi lavori di questa software house.
    1 punto
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